I 5 errori più comuni nella compressione: come evitarli per migliorare la qualità del suono

I 5 errori più comuni nella compressione: come evitarli per migliorare la qualità del suono

Dopo aver introdotto il compressore e spiegato il suo funzionamento (link all'articolo precedente sul compressore), in questo secondo capitolo della nostra rubrica, andremo a vedere quali sono gli errori più comuni quando si comprime e come evitarli!

Ci sono diversi errori che le persone commettono quando usano il compressore nella produzione audio. In questo articolo ti mostrerò quelli più diffusi soprattutto tra chi è alle prime armi e come evitarli.

Errore 1: Comprimere troppo e senza motivo

L'uso eccessivo del compressore può causare un suono piatto e privo di dinamiche. È importante trovare un equilibrio tra la compressione e la dinamica naturale del suono per dare spazio alle intensità dei vari suoni. Suoni che possono essere studiati per arricchire il concetto "filosofico" del nostro brano, per rendere un ascolto più immersivo anche a livello di design del suono e non solo attraverso melodie, testo o accordi. Troppo compressore andrà a incasinare e impastare troppo il mix finale, rendendolo peggiore rispetto al punto di partenza.

Inoltre, in fase di mixing ci vuole tanto orecchio quanto occhio! Se abbiamo registrato, per esempio, una chitarra elettrica tutta distorta, avremo come visivamente un'onda quasi completamente piatta. Comprimerla avrà poco senso, a meno che non vogliamo creare un effetto particolare o fare emergere determinate sezioni. Ciò complicherà maggiormente il risultato finale, poiché la traccia è già "livellata" di suo.

Come possiamo notare dall'onda sonora, c'è poca escursione dinamica. Comprimere, eccetto in casi particolari, non è necessario

Errore 2: Regolare in modo errato il ratio

Come abbiamo visto la scorsa volta, il Ratio (o rapporto) è la quantità di compressione applicata al segnale audio: quanto il nostro compressore andrà a lavorare una volta superato il treshold (soglia). Un rapporto di compressione troppo alto può far perdere al suono la sua naturalezza, mentre un rapporto troppo basso può non essere abbastanza efficace nel livellamento del segnale. Assicurati quindi di trovare un compromesso ideale che renda la compressione efficace e non troppo forzata.

Per aiutarti puoi usare plugin che, oltre al Vu Meter, forniscono una rappresentazione visiva in tempo reale della compressione.
Come vediamo nel grafico, la linea bianca rappresenta la compressione del suono in tempo reale 

Errore 3: Ignorare attack e release

Il tempo di attacco e di rilascio del compressore, determinano quanto rapidamente il compressore agisce e quanto tempo ci mette per tornare alla sua posizione di riposo.

Una regolazione sbagliata di questi parametri può causare un suono instabile o innaturale.

Per esempio, un attacco molto breve produrrà a sua volta una compressione molto aggressiva e potente che andrà ad abbassare immediatamente i picchi al di sopra della soglia impostata. Un attacco più lungo, invece, impiegherà più tempo ad abbassare i suoni. Viceversa per il rilascio.

Per poter comprendere al meglio il loro funzionamento, pensiamo all'utilizzo di attack e release in alcuni sintetizzatori. Un attacco breve produrrà una risposta repentina della nota suonata. Impostando, invece, un rilascio lungo, nel momento in cui smettiamo di suonare la nota, quest'ultima si protrarrà tanto quanto è il nostro rilascio.

Errore 4: non considerare l'EQ

L'equalizzazione è fondamentale nella produzione audio e può influenzare l'efficacia del compressore. È importante considerare l'EQ quando si utilizza il compressore per evitare una riduzione indesiderata delle frequenze. Di norma, l'equalizzatore va posto dopo il compressore nella nostra catena degli effetti.

Inoltre, possiamo utilizzare questo strumento per tagliare tutte quelle frequenze superflue nel nostro brano che, anche se non si vedono e non si sentono, rendono il nostro mix e il nostro file di lavoro più pesante e lento.

Questo accade poiché la nostra DAW lavorerà di più per processare delle frequenze inaudibili all'orecchio umano, quindi eliminiamole!
Notiamo come in questa traccia di basso, le frequenze più alte dai 6k ai 20k Hz non vengono mostrate nel nostro grafico. Muniamoci di un EQ per tagliarle oppure di un Low Pass Filter (filtro passa basso)

Errore 5: Ignorare il guadagno di uscita (Make-up Gain)

Il guadagno di uscita controlla il livello del segnale audio compresso e può influire sulla qualità del suono finale. È importante regolare correttamente il guadagno di uscita per evitare un suono troppo debole o troppo forte. Solitamente, nella "compressione standard", andiamo ad abbassare i picchi. Potremo quindi avere un suono finale che potrà essere più basso rispetto al punto di partenza. Il Make-up Gain ci aiuta appunto a regolare il nostro volume in uscita dal compressore.

In questa scena vediamo come il segnale in input era maggiore di quello in uscita. Andando a giocare con la manopola del Make-up Gain, input ed output gain si sono pressapoco livellati

Questi erano solo alcuni degli errori più comuni nell'uso del compressore nella produzione audio. Sapere usare bene il compressore non è per nulla semplice e se sei già a questo punto, hai già fatto passi in avanti!

Se hai ancora qualche dubbio e perplessità non preoccuparti, perché la pratica e l'esperienza possono aiutare a evitare questi errori e ottenere un suono professionale e bilanciato. In più, se ti dovesse servire aiuto, sei nel posto giusto! Ti aiutiamo noi!

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